N. 12 (2016): Terremoto e terremoti
Il presente numero della rivista esce con un monografico speciale, perché vuole essere un riconoscimento internazionale del terribile terremoto che, nel lontano 6 maggio 1976, alle ore 21.06, con magnitudo 6.4, ha sconvolto il Friuli e l’intera regione Friuli-Venezia Giulia. Il quarantesimo anniversario dell’evento stimola, inoltre, una riflessione generale sulla letteratura relativa alle conseguenze drammatiche del dopo sisma, rispettivamente in Europa, in particolare in Friuli per essere stato un modello sia in termini di gestione dell’emergenza, sia nella ricostruzione post-sisma e in Romania che, insieme all’Italia e alla Grecia, rappresenta l’area geologicamente più instabile d’Europa, il paese a maggiore rischio sismico del Mediterraneo. In questa sezione s’inserisce anche uno studio ‘tecnico’, portato a termine dall’équipe di ricercatori afferenti all’Istituto per le Tecnologie della Costruzione del Consiglio Nazionale delle Ricerche, con sede a San Giuliano Milanese (MI). Seguono il nord America con gli Stati Uniti e il Canada − di lingua inglese e il Québec di lingua francese −, dove tanti emigrati friulani hanno voluto condividere sofferenze e fatiche con i loro corregionali fornendo ingenti aiuti umanitari ed economici. Un’ulteriore sezione è riservata all’America Latina, martoriata da terremoti e da catastrofi infinte. Infine, è stato assegnato uno spazio alle scritture creative (poesie e racconti) per testimoniare come, attraverso linguaggi diversi, è possibile comunicare medesimi sentimenti, paure e speranze. Nell’affrontare il lutto, il dolore, la letteratura trova significato stimolando la ricerca della verità e ricorrendo alla resilienza messa in atto dalle vittime. Proprio come alcuni materiali capaci di resistere agli urti senza spezzarsi, l’individuo è in grado di superare l’evento negativo e la discontinuità dei sistemi dinamici trasformando la crisi in opportunità e in speranza per il futuro.