N. 1 (2007): Percorsi letterari e linguistici
Obiettivo dei collaboratori della rivista è individuare attraverso la letteratura ‒ in cui è implicito il duplice registro che modella la costruzione del discorso incentrato sulla dialettica permanente tra cultura e società ‒ il senso di appartenenza alla terra d’origine che, nella tragedia dell’emigrazione, si rinsalda e si rinvigorisce. Pertanto questo primo numero traccia i percorsi letterari e linguistici su cui migra l’intero sistema ideologico condensato in un ordine letterario simbolico particolarmente incisivo all’interno del tessuto sociale. Canada e la sua provincia francese Quebéc, Stati Uniti, Latino America ‒ Argentina e Brasile, in particolare‒, sono mete ambite dalla maggioranza di italiani che si sono spinti oltreoceano all’inseguimento di un sogno e di una speranza. Di contro la realtà dei nativi, individuati nell’intrinseco rapporto con la natura che placa violenze e dolori di conquista o che comunica antica sapienza e armonia del vivere. All’interno del testo prende consistenza l’immagine dinamica della cultura dei nuovi territori, in cui emergono problematiche legate alla dominazione e alla rivendicazione, al modernismo e al regionalismo, all’immaginario popolare e al cosmopolitismo, ma anche alla volontà di risolverle. Costante è la ricerca d’inserimento all’interno di una realtà che irradia elementi autoctoni di facile assimilazione ed instaura un rapporto reciproco fra culture, strettamente collegato alla dinamica dei sistemi culturali ed incentrato sulla crescita dialogica, alimentata dalla costante appropriazione e trasformazione dei messaggi esterni. Se l’emigrazione, identificata nel momento di rottura e di travaglio, corrisponde a precise prove iniziatiche necessarie ad intraprendere una nuova vita, l’acculturazione, all’interno di realtà geografiche considerate sempre più proprie, dà l’abbrivo alla formazione di una nuova coscienza nazionale. Per tale motivo la letteratura si connota di valenza etica ed estetica.