N. 2 (2008): Scrittura migrante. Parole e donne nelle letterature d'oltreoceano
Attraverso la miriade di sfaccettature emerse dalle espressioni letterarie di questa o quella nazione, sguardi indagatori si focalizzano sul concetto di donna e di scrittura, da sempre correlati. Sia come oggetto o come soggetto di narrazione, la donna, infatti, ricopre pagine intere di una pregnante letteratura che nel corso dei secoli ha contribuito alla sua evoluzione, individuale e collettiva. Ciò le ha permesso di acquisire consapevolezza del proprio essere ben oltre le mura di casa, dove troppo spesso si è appiattita in una sorta di invisibile presenza, per spingersi in un altrove lontano, vincendo le insidie della distanza e della lingua. Un migrare che offre l’opportunità di viaggiare non solo nello spazio, ma dentro l’io, per individuare un ordine interiore ed estenderlo al di fuori di sé, attraverso una visione rinnovata dal punto di vista esclusivamente femminile. Animata dalla convinzione di un progetto di futuro, la donna ha saputo imporsi con progressiva forza all’interno di strutture sociali e di istituzioni politiche, contribuendo in maniera decisiva alla formazione di nuove società basate su antiche tradizioni, mantenute vive proprio dalla sua capacità di raccontare, di conservare un bagaglio di conoscenze che fanno parte dell’essenza di un popolo. Molti dei contributi qui raccolti sono stati esposti nel convegno omonimo tenutosi nei giorni 18-19 ottobre 2007 all’Università di Udine; altri si aggiungono a completamento di un discorso ancora più articolato, ampliando la visione d’insieme su di un universo complesso come quello femminile che proprio nella diversità, vede possibile la sua realizzazione. Oltre agli interventi critici, vi è la diretta testimonianza di scrittrici, in grado di presentare rotte diverse di avvicinamento al problema.