N. 9 (2015): Ascoltami con gli occhi. Scritture migranti e cinema nelle Americhe
Le riflessioni qui raccolte sono il frutto del Convegno Ascoltami con gli occhi. Scrittura migrante e cinema, incentrato sul linguaggio filmico, colto nel suo rapporto elettivo con la letteratura e focalizzato sul contesto delle Americhe. Se l’analisi semiotica e narratologica evidenzia la presenza del cinema nella produzione letteraria di scrittori migranti, lo studio di produzioni poligrafiche esalta l’attività dei registi migranti i quali hanno sperimentato entrambi i mezzi narrativi. Inoltre, la comparazione tra racconto filmico e testo letterario, l’esegesi diacronica di singole produzioni filmiche, di correnti e di movimenti che trovano affermazione in uno o più contesti spaziali, allargano l’indagine verso direzioni molteplici. Tutto ciò contribuisce a proporre una casistica, il più ampia possibile, di modelli utili a individuare affinità e divergenze tra le due arti. Scritture plurali che corrispondono, tuttavia, ad una medesima, imperiosa ed angosciosa necessità di ricerca identitaria da parte di emigrati, vecchi e nuovi, sia che si svolga in terra canadese, statunitense, messicana, guatemalteca, cubana o in qualsiasi altra regione del Centro o del Sud America, Argentina in particolare. Le prospettive avanzate si caratterizzano per la loro diversità focalizzandosi su aspetti compositi, a testimonianza del fatto che il campo di indagine offre spunti molteplici e di estremo interesse. Per raggiungere tale meta è stato necessario dialogare con il tempo sociale e politico, partendo proprio da reiterate coordinate tematiche – memoria, povertà, esclusione, marginalità –, attraverso proposte formali differenti, quali appunto la letteratura e il cinema – senza trascurare la musica altrettanto importante –, la cui comprensione dipana le tenebre su scenari di crisi individuali e collettive, o su dilemmi che interessano in toto le società globalizzate.