N. 13 (2017): Andanzas entre códigos lingüísticos de la emigración en las Américas
Con questo numero, la rivista si apre a una sperimentazione che, tuttavia, non modifica la sua struttura di base: la ricerca, sempre condotta con rigore scientifico e legata al vasto panorama della letteratura migranti, è limitata ad approfondire i codici linguistici dell’América di lingua spagnola (Nord, Centro e Sud) che, per prima, ha stabilito una linea diretta tra l’uno e gli altri. I nuovi arrivati, giunti in terra straniera con l’obiettivo di prenderne possesso, all’inizio con l’arroganza delle armi e, in seguito, senza difese, sono riusciti ad instaurare un dialogo con coloro che sono nati e cresciuti sul territorio. Tali codici non sono necessariamente verbali, poiché è noto che il linguaggio del corpo, la musica, la canzone sono in grado di comunicare con la stessa forza della parola come insegnano le antiche culture connesse alla terra. Oggi entrano in gioco espressioni artistiche, legate all’immagine e al linguaggio del corpo che, insieme alla letteratura, agiscono come fattori determinanti per rivitalizzare le configurazioni dell’immaginario collettivo e per risemantizzare il sistema epistemologico. Al di là delle parole, vi è il recupero di una antropologia del linguaggio che spazia nell’ambito della cultura e non solo in quello della linguistica. Oltre a rendere vivi località storiche e spazi fisici, esso evidenzia la verità del testo che dipende esclusivamente dalle capacità di persuasione del romanzo, compreso quello ‘migrante’, distruggendo la coscienza critica del lettore per fargli vivere la menzogna come verità e la verità come menzogna.