N. 6 (2012): Donne con la valigia. Esperienze migratorie tra l'Italia, la Spagna e le Americhe
In questo numero accanto alle relazioni presentate durante il congresso internazionale Donne con la valigia. Esperienze migratorie tra l’Italia, la Spagna e le Americhe –Udine 17-18 novembre 2011 ‒ si aggiungono indagini di carattere critico-letterario e d’invenzione poetica che forniscono una visione d’insieme sull’emigrazione nelle Americhe, in prospettiva femminile. La donna, protagonista indiscussa del flusso migratorio degli ultimi due decenni del XX secolo e del primo del XXI, deve affrontare, oltre agli scogli linguistici e alla sensazione di smarrimento implicita nelle nuove realtà, gli aspetti di sopraffazione ancor più dolorosi e complessi qualora si trovi in un contesto politico dittatoriale o di conflitti armati. La relazione dialettica tra privato e pubblico fa sì che le narrazioni trovino fertili suggestioni dalle dirette esperienze di vita che si offrono, pertanto, come metafora d’identità e di lotta culturale, permettendo l’accesso a modelli di esistenza differenti e a rinnovate appropriazioni delle strutture sociali. Tra le molteplici forme del migrare al femminile, alcune sono significative, altre curiose, altre drammatiche aprendo una gamma differenziata di situazioni che spingono a lasciare la terra d’origine, sia solo per un tempo più o meno limitato o in modo permanente. Accanto ad antiche problematiche – sradicamento, nostalgia, integrazione, assimilazione– ne affiorano altre proprie della globalizzazione e del suo opposto ‒ovvero la frammentazione dell’Io e del percorso vitale– e l’eccessiva localizzazione. Proprio per questi motivi le valigie si riempiono d’ indumenti personali, ma anche del libro di ricette, delle foto di famiglia, di memoria, di meccanismi di sradicamento e di nuovo radicamento nello spazio materiale, della volontà di dialogare e di trasmettere conoscenza antiche, parole dimenticate e ravvivate dalla necessità di ritrovare le origini, di creare un nuovo tessuto sociale in cui trovare quel sentimento di solidarietà, utilizzato sovente dalla donne come supporto all’inserimento, antidoto alla solitudine e alla nostalgia anche nell’esperienze più drammatiche. Una valigia, carica di sogni, di concrete aspirazioni per donne che manifestano una costruttiva curiosità verso sé stesse, verso gli altri e verso il mondo che le circonda.