Desterritorialización, lenguaje y frontera en “Final de un cuento” de Reinaldo Arenas
Parole chiave:
migración, identidad, comunidad, lenguaje, fronteraAbstract
La migración latinoamericana es un fenómeno masivo y complejo dentro del cual el caso cubano posee cierta excepcionalidad, debido a la prohibición de toda oportunidad de regreso para los migrantes. A través de los dos personajes de “Final de un cuento”, Reinaldo Arenas representa las diferentes reacciones emocionales de los expatriados, a partir de la conducta ante el nuevo idioma: rechazo vs deseo de apropiación. La última opción no se debe a una auténtica adhesión a la cultura del territorio de acogida (EEUU), sino más bien a una aversión a la tierra natal (Cuba), ya que ambos los contextos geográficos se connotan
negativamente en la obra. El único espacio positivo es el medial, Cayo Hueso, que introduce un nuevo concepto de frontera.
Deterritorialization, language and borders in Reinaldo Arenas’ “Final de un cuento”
Latin American migration is a massive and complex phenomenon within which the Cuban case is an exception, due to the prohibition of any opportunity of return for migrants. Through the two characters of “Final de un cuento”, Reinaldo Arenas represents the expatriates’ different emotional reactions, starting from their behavior towards the new language: rejection vs. desire for appropriation. The latter option is due not to an authentic adherence to the culture of the host territory (USA), but to an aversion to the homeland (Cuba), since both geographic contexts are connoted negatively. The only positive space is the medial one, Key West, which introduces a new concept of the border.
Deterritorializzazione, lingua e confine in “Final de un cuento” di Reinaldo Arenas
La migrazione latinomericana è un fenomeno massivo e complesso all’interno del quale il caso cubano possiede una certa eccezionalità, a causa del divieto di ogni possibilità di ritorno per i migranti. Attraverso i due personaggi di “Final de un cuento”, Reinaldo Arenas rappresenta le diverse reazioni emotive degli espatriati, a partire dall’atteggiamento verso la nuova lingua: rifiuto vs desiderio di appropriazione. L’ultima opzione non si deve a un’autentica adesione alla cultura del territorio di accoglienza (USA), ma piuttosto a una avversione per la patria (Cuba), in quanto entrambi i contesti geografici si connotano negativamente nell’opera. L’unico spazio positivo è quello di mezzo, Key West, che introduce un nuovo concetto di confine.
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Riferimenti bibliografici
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