“Every time he comes in he robs me”: The Parasitic Chains of Israel Potter’s Exile

Autori

Parole chiave:

Herman Melville, Israel Potter, parassita, esilio, body politic

Abstract

In linea con i recenti studi melvilliani (Irigoyen 2018, Lazo 2022), il presente saggio analizza la rappresentazione dell’esilio in Israel Potter: or, His Fifty Years of Exile (1855) di Herman Melville, concentrandosi sulle modalità in cui la dislocazione geografica dei cittadini americani all’estero trasforma la loro posizione all’interno del corpo politico e del contratto sociale stabilito dopo la Rivoluzione americana. In particolare, la presente analisi ipotizza che l’esperienza dell’esilio sia cruciale nel generare uno squilibrio tra Stato e popolo, trasformando il rapporto di reciproco beneficio che lega le due entità in una forma di sfruttamento della prima sulla seconda. In altre parole, mentre il patto sociale (rappresentato nel corpo politico) si configura teoricamente come una relazione di simbiosi tra stato e popolo, l’esperienza dell’esilio trasforma tale reciprocità in un legame parassitario.
La funzione narrativa del parassita teorizzata da studiosi come Michel Serres (1980) e Cynthia Damon (1997) è stata applicata all’opera di Melville da Anders M. Gullestad (2022), il quale esamina le “catene parassitarie” che si sviluppano in seno all’amministrazione del cibo. Il saggio applica la nozione alle dinamiche del potere e la utilizza per descrivere la relazione tra lo Stato e le persone in esilio, configurando le istituzioni politiche come parassita e il popolo come ospite. Il saggio sovverte la relazione tra parassita e ospite, identificando Israel Potter come l’ospite da sfruttare durante la sua vita in esilio, e i governi statunitense e britannico come i parassiti, tratteggiando la sfiducia di Melville verso le strutture di potere della sua epoca. In altri termini, l’analisi esplora la disillusione rivolta da Melville verso lo scenario politico della sua epoca e identifica in Israel il simbolo dello sfruttamento operato dalle istituzioni politiche dell’epoca nei confronti del corpo politico. Verranno esaminati due episodi: il soggiorno di Israel a Parigi e la sua relazione con Benjamin Franklin e la permanenza del protagonista in Inghilterra.

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Pubblicato

30.12.2024

Come citare

Paladin, N. (2024). “Every time he comes in he robs me”: The Parasitic Chains of Israel Potter’s Exile. Oltreoceano - Rivista Sulle Migrazioni, (23), 63–72. Recuperato da https://riviste.lineaedizioni.it/index.php/oltreoceano/article/view/481

Fascicolo

Sezione

Anglophone Literatures and America