Esili altri
Parole chiave:
migrare, esilio, orizzonti, regresso, scelta, ricercaAbstract
Come gli uccelli di Boscoverde, a causa del Vaia, avvertono ancor più l’istinto a migrare, una forma d’esilio dai loro boschi nell’attesa sempre del ritorno, così gli uomini dalla violenza malvagia, dal desiderio di morte pure dei giovani, dall’orrore delle guerre globali proprie di una storia acefala si sentono costretti mentalmente all’esilio in luoghi altri del pensiero per poter sopravvivere con l’anelito di rientrare in sé stessi nel proprio habitat mentale, ovvero nella serenità quotidiana. Seguendo l’esempio degli uccelli che nell’attesa manifestano fede nella specie, nei nidi futuri, aspirando all’armonia dell’insieme realizzata dalla coralità del loro canto, così anche gli individui ridestati dentro risentono ardore per la vita, urgenza di libere scelte riattivando l’orizzonte dei sogni. E cercano luminosi spazi dove diffondere il senso dell’esistere con un linguaggio e gesti nutriti al buono e al bello nella comune attesa di un Homo Viator, interprete di un nuovo umanesimo, ritrovando l’umano sentire costruttivo in progetti globali positivi.
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Riferimenti bibliografici
Cesari, A. (2024): Homo Viator. In p. N. Villa & M.L. Daniele Toffanin (Eds.), Insieme nell’Umano e nel Divino. Quaderno XC (pp. 19-20). Praglia: Cenacolo di Poesia. In proprio.
Daniele Toffanin, M.L. (2006): L’annuncio di un evento. Attesa di un nuovo umanesimo. In M.L. Daniele Toffanin, Fragmenta. (pag. 106). Venezia: Marsilio (Elleffe).
Platone (1993): Opere complete, 1982-1984 (9 voll.). G. Giannantoni (Ed.). Roma-Bari: Laterza.
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