Les traces visuelles d’une mémoire coloniale: la trilogie autobiographique de Colette Fellous
DOI:
https://doi.org/10.53154/Oltreoceano50Parole chiave:
autobiographie, Tunisie, photographieAbstract
L’écriture de Colette Fellous s’inscrit dans une perspective pluridisciplinaire, dont le meilleur exemple est sans doute offert par la trilogie composée de Avenue de France (2001), Aujourd’hui (2005) et Plein été (2007). Elle est consacrée à l’évocation d’un pan de l’histoire de son pays natal, la Tunisie. L’autrice opte pour une littérature perçue comme plus accueillante par l’insertion de documents visuels au sein de son œuvre, notamment la carte postale. Elle entremêle la mémoire collective à la mémoire individuelle en préconisant une perspective largement interdisciplinaire afin de donner à voir et à lire l’influence de la présence du colon français sur le vécu des Tunisiens de l’époque.
The Visual Traces of a Colonial Memory: Colette Fellous’ Autobiographical Trilogy
The writing of Colette Fellous belongs to a multidisciplinary perspective as it is best illustrated by her trilogy which consists of Avenue de France (2001), Aujourd’hui (2005) and Plein été (2007). This trilogy refers to a historical era related to her homeland, Tunisia. The author opts for a literature that can be perceived as a comprehensive one through the insertion of visual documents notably, the postal card. The writer intertwines the collective and individual memories together so that to indicate a largely interdisciplinary perspective. The aim behind this is to visualize and read about the impact of the French colonizer on the life of Tunisians in that era.
Le tracce visive di una memoria coloniale: la trilogia autobiografica di Colette Fellous
La scrittura di Colette Fellous si inserisce in una prospettiva multidisciplinare, il cui miglior esempio è forse la trilogia composta da Avenue de France (2001), Aujourd'hui (2005) e Plein été (2007), dedicata alla rievocazione di una parte della storia del suo paese natale, la Tunisia. L'autrice opta per una letteratura percepita come più accogliente inserendo nella sua opera documenti visivi, in particolare cartoline. Intreccia memoria collettiva e individuale, sostenendo una prospettiva ampiamente interdisciplinare per mostrare e leggere l'influenza della presenza coloniale francese sulla vita dei tunisini dell'epoca.
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