Bordar la memoria del temblor
Parole chiave:
México D.F., terremoto 1985, poesía, solidaridadAbstract
El 19 de septiembre de 1985 algo cambió para siempre en la vida de los habitantes de la Ciudad de México. Entre escombros, llanto y miedo, la gente descubrió su propio rostro solidario, su energía a prueba de gobernantes ineptos, su generosidad en medio de la muerte y el horror. Desde los versos de José Emilio Pacheco y David Huerta, y los reportajes de Poniatowska, Cristina Pacheco, y el extrañado Monsiváis, a los bebés que pelearon por su vida bajo los escombros del Hospital General y las costureras que revelaron como heroínas anónimas las sombras de la ignominia, esta ciudad se puso de pie para rendir homenaje a los ausentes, y cobrar así conciencia de su propia transformación.
To embroider the memory of the earthquake
On the 19th of September, 1985 something changed forever in the life of the inhabitants of Mexico City. Among wreckage, tears and fear, the people discovered a helping hand of their own, their fail-safe energy against an incompetent government, their generosity among death and horror. From the verses of José Emilio Pacheco and David Huerta, and the coverage of Poniatowska, Cristina Pacheco and the never-forgotten Monsiváis, to the babies that fought for their lives under the rubble of the General Hospital and the seamstresses that revealed like unknown heroes the shadows of disgrace, this city stood up to make a homage to those missing, and be aware of their own transformation.
Ricamare la memoria del tremore
Il 19 settembre 1985 qualcosa è cambiato per sempre nella vita degli abitanti di Città del Messico. Tra detriti, pianto e paura, la gente ha scoperto il proprio volto solidale, l’energia a prova di governanti inetti, la generosità in mezzo alla morte e all’orrore. Dai versi di José Emilio Pacheco e di David Huerta, ai reportajes di Poniatowska, di Cristina Pacheco, e dello scomparso Carlos Monsváis, ai bambini che hanno combattuto per la loro vita sotto le macerie dell’Ospedale Generale, alle sarte che, come eroine anonime, hanno rivelato le ombre dell’ignominia, questa città si è alzata per rendere omaggio agli assenti e prendere, quindi, consapevolezza della propria trasformazione.
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Riferimenti bibliografici
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